lunedì 16 aprile 2018

Recensione: Il tessitore di sogni

Titolo: Il tessitore di sogni
Autore: Alex Calvi
Editore: Io Scrittore
Pagine: 267
Prezzo ebook: 3,99
Prezzo cartaceo: 12,75

Descrizione:
Philip è un uomo normale, con un lavoro che in fondo non gli piace più di tanto, ma che cerca di svolgere al meglio, quando la sua tranquilla quotidianità è sconvolta da una drammatica notizia: il suicidio di Sam, suo amico d’infanzia. Ma non c’è nemmeno il tempo di capire come e perché sia potuto succedere, che Philip si trova coinvolto in un’avventura incredibile. Con ancora addosso i terribili segni della recente morte, Sam, proprio lui, si materializza in casa sua per trascinarlo in un’assurda caccia al tesoro, tra luoghi bizzarri e incontri surreali. Ai due presto si unisce il terzo amico di un tempo: Derek, il fratello di Sam. Ma qual è la posta in gioco? Che cosa vuole veramente Sam da Philip? E che cosa c’entra il viaggio nel tempo e nello spazio di un uomo che appare dal nulla e interseca grandi avvenimenti storici, dal Cretaceo alla Seconda guerra mondiale? Le due vicende proseguono parallele, tra colpi di scena inaspettati e ambientazioni affascinanti, fino a confluire in un unico, sorprendente finale. Un finale che alzerà il sipario su una verità ancora più incredibile e getterà una nuova luce su tutta la storia...

L’Autore:
Alessandro Calvi nasce a Pavia nel 1980 e cresce in un ambiente ricco di stimoli narrativi, grazie alla
madre insegnante e alla ricca biblioteca di famiglia. Laureato in Design Industriale, non ha mai
abbandonato il mondo della parola scritta. Vincitore di vari concorsi letterari, i suoi lavori sono
apparsi in numerose antologie, tra cui “Scorrete lacrime, disse lo sceriffo”, curata da Valerio
Evangelisti. Ha pubblicato racconti sulla prestigiosa rivista digitale CarmillaOnline, collabora con
articoli e recensioni a Truemetal.it e FantasyMagazine. Nel 2014 vince il concorso letterario

IoScrittore, indetto da GeMS, con il romanzo “Il Tessitore di Sogni”.

La mia recensione:
Ricevere la telefonata di un amico morto suicida non è di certo quel che una persona sana di mente si aspetterebbe; ancor meno ritrovarselo in casa, seduto sul divano, con mezza faccia saltata e il cranio sfondato da un colpo di pistola, ma perfettamente in grado di parlare e avanzare delle assurde richieste.
Eppure, è proprio quello che accade a Philip. È appena rientrato in casa dopo aver ricevuto la notizia della morte del suo amico d’infanzia, Sam, quando trova in segreteria un suo messaggio, lasciato in un orario successivo alla sua dipartita. Non fa in tempo a trovare una spiegazione plausibile per l’accaduto, che se lo ritrova nella stanza. L’uomo sostiene di avere un disperato bisogno del suo aiuto e lo invita a seguirlo: giù in strada li attende suo fratello, Derek, munito di auto, che li accompagnerà in missione. Sam non rivela molto sul compito che li attende, non spiega esattamente cosa dovranno fare, si limita a rivelare che le Alte Sfere non hanno apprezzato la sua scelta di suicidarsi e che per questo motivo lo hanno confinato in una sorta di limbo, una condizione di sofferenza, dalla quale potrà liberarsi solo se Philip e Derek riusciranno a portare a termine una certa impresa.
I due amici accettano ed è così che ha inizio un’incredibile quest.
Comincia come un horror e prosegue come un fantasy, l’originale romanzo ideato da Alex Calvi. La surreale caccia al tesoro in cui i protagonisti si ritrovano coinvolti parte dalla comune realtà per spostarsi in una sorta di dimensione parallela, dal sapore fortemente onirico; un territorio disseminato di luoghi magici, come il Palazzo del Mattino o la Biblioteca dei sogni, in cui sono raccolti i libri che raccontano le vite di ciascun essere umano. Sarà districandosi fra bizzarri personaggi e misteriosi artefatti che Philip e Derek dovranno tentare di scoprire il vero obiettivo della loro missione e perseguirlo con successo.
Mentre si snoda la loro avventura, un secondo viaggio ci viene raccontato in un’alternanza di capitoli che ci conducono a spasso nel tempo. In parallelo seguiamo così le vicende di un personaggio enigmatico, identificato come Lui, che, assumendo di volta in volta identità fittizie, fa incursioni in diverse epoche, partecipando ad alcuni avvenimenti storici. Lo scopriamo per la prima volta nella preistoria, fra i dinosauri, per poi seguirlo fra gli antichi egizi, a fianco di Goffredo di Buglione, in Giappone, fra i soldati durante la seconda guerra mondiale – solo per citare alcune tappe del suo lunghissimo cammino.
Per quasi tutto il libro, questa strana passeggiata attraverso i secoli sembra tracciare un percorso a sé, scandito da momenti slegati fra loro e soprattutto scollegati dal filone narrativo principale.
Bisognerà attendere il finale per riuscire a coglierne il senso e a fornirle una collocazione nel quadro d’insieme… o quanto meno per ottenere qualche elemento cui potersi appigliare allo scopo.  
Tutti i misteri che animano la storia trovano, infatti, una spiegazione nell’epilogo ma si tratta di una soluzione che, almeno dal mio punto di vista, confonde più che chiarire le idee; priva l’intera trama di coerenza e credibilità, anziché regalarci un’epifania.
Sono rimasta piacevolmente colpita dalla fervida fantasia di Alex Calvi, ho seguito con interesse e grande curiosità i protagonisti nella loro avventura, non mancando di apprezzare le conoscenze storiche che inevitabilmente traspaiono dai capitoli dedicati a Lui, ma sul finale tempo di essermi persa e di essere rimasta delusa. Giunta alle battute finali, laddove mi aspettavo di vedere le tessere del puzzle andare ciascuna al proprio posto, sorprendendomi con una rivelazione ingegnosa, mi sono imbattuta in uno schema che mi è parso privo di logica e in un personaggio per nulla credibile nel suo ruolo.
Nel complesso ho intravisto grandissime potenzialità nel romanzo, ed è soprattutto per questo che ne consiglio la lettura, ma ho avuto la sensazione che non siano state espresse nel migliore dei modi. Un finale, magari meno ambizioso ma più coerente, secondo me, avrebbe fatto la differenza, ma chiaramente qui entrano anche in gioco i gusti personali e non è da escludersi quel che a me non è piaciuto potrebbe conquistare un lettore con aspettative e inclinazioni diverse dalle mie.









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