lunedì 8 gennaio 2018

Recensione: Il sangue è il suo colore preferito

Titolo: Il sangue è il suo colore preferito
Serie: Sex & Mayhem
Autrici: K.A. Merikan
Traduttrice: Martina Nealli
Genere: M/M, dark romance, erotico, thriller
Lunghezza: ~100.000 parole (autoconclusivo)
Prezzo: 4.99€ / gratis su Kindle Unlimited
Data d'uscita: 12 dicembre

Descrizione:
--- Quando dalla vita ricevi sangue, non ti resta che spargerne altro. ---
Tristo. Assassino professionista. Dio del sesso. In materia di uomini, ha gusti molto particolari.
Misha. Senza gambe. Terrorizzato dal mondo. Ha esaurito da un pezzo la fiducia nel prossimo.
Tristo è un killer assetato di sangue e la cosa non gli dispiace affatto. Gay in un mondo di centauri fuorilegge, è pronto a disfarsi di qualunque omofobo si azzardi a mancargli di rispetto. Vive di sesso occasionale, distruzione e spargimenti di sangue.
Tuttavia, dentro di sé, cova da sempre una brama inespressa che non può trovare appagamento. Quando per caso si ritrova a salvare il ragazzo più sexy mai visto in circolazione, capisce che non può lasciarlo andare; anche se questo vuol dire soffocare un uccellino dalle ali spezzate che incomincia appena a uscire dal nido.
Quando un uomo mascherato e coperto di sangue lo salva da una lunga prigionia, Misha non sa se ringraziarlo o pugnalarlo e tentare la fuga. Tristo non è il tipo di persona che accetta rifiuti, e il ragazzo teme di essere più in pericolo fra le sue grinfie che durante tutti quegli anni all’insegna di umiliazioni e violenze sessuali.
Per quanto spaventoso, però, Tristo è anche un animale di indubbio fascino e, quando scopre il potere che esercita su di lui, Misha si domanda se non valga la pena di provare a domarlo. Peccato che costruire un futuro insieme sia come mettere in piedi un castello di carte, se alle calcagna si ha un pazzo come Zero, il signore del crimine che ha già distrutto una volta la sua vita.
Basterà la ferocia del centauro assassino a sterminare i mostri del passato di Misha?

La mia recensione: 
Di solito nelle fiabe c’è una fanciulla in pericolo che attende di essere salvata da un principe. Ma se al posto di una bella ragazza ci fosse un ragazzo deforme? E se a salvarlo, anziché un cavaliere senza macchia, accorresse un orco cattivo?
A concepire quella che ha tutta l’aria di una favola al contrario ci hanno pensato le Merikan con Il sangue è il suo colore preferito, nuovo romanzo della fortunata serie dedicata ai Coffin Nails.
Il giovane in difficoltà è Misha. Sul web, in molti lo conoscono come Andrey, spregiudicata pornostar che si esibisce in video piccanti a uso e consumo di una particolare categoria di feticisti, giacché la sua peculiarità è quella di non avere le gambe. Tristo, sicario dei Coffin Nails, è da sempre un suo fan, avendo un debole per i moncherini, ma non sa che il ragazzo non si offre al pubblico per sua libera scelta. Misha è un prigioniero, è stato mutilato e venduto come schiavo proprio allo scopo di soddisfare il mercato del sesso.
Il motociclista lo scopre per caso, durante un raid. I suoi fratelli lo incaricano di uccidere un certo Greg, invischiato nel traffico di esseri umani, e nel suo covo trova proprio lui… l’uccellino dalle ali tarpate, l’oggetto dei suoi sogni erotici più perversi e segreti. L’uomo non esita a prelevarlo e portarlo con sé, offrendogli la sua protezione.
Misha ovviamente ha paura e non si fida, del resto come fidarsi di un energumeno che indossa la maschera di un teschio è ha appena ucciso a sangue freddo un suo simile? Però non ha scelta.
Sarà questo l’insolito inizio di una storia d’amore, fuori dagli schemi e da ogni limite, l’incipit di una fiaba capovolta, come dicevo all’inizio, in cui un giovane mutilato nel corpo e nell’anima può sperare in una seconda chance e la salvezza può giungere da chi meno te l’aspetti, giacché a volte può succedere che il vero principe si nasconda dietro la maschera di un cattivo.
Come sempre succede nei romanzi di queste autrici, tutti gli schemi e i paletti della morale comune saltano. L’universo in cui i loro protagonisti si muovono segue regole tutte sue, o non conosce regole, e soprattutto scompagina la consueta distinzione fra buoni e cattivi. I Coffin Nails sono assassini, si muovono fuori dai confini della legalità ma il più delle volte si rivelano più affidabili di chi dovrebbe tutelare i più deboli e garantire la giustizia.
Tristo non fa eccezione, il suo stesso soprannome anticipa il suo essere letale. Ammazza nei modi più truculenti, e gode nel farlo. Certo, sceglie con cura le sue vittime, colpisce solo pedofili, stupratori, altri assassini, gentaglia priva di scrupoli e sfuggita alla macchina ufficiale della giustizia, ma la sua etica si limita a questo. Tristo è un perverso, è attratto dai corpi mutilati e frequenta il dark web per trovare materiale idoneo al suo godimento, senza interrogarsi sul background di chi si presta a un simile gioco. Nondimeno, la vicenda personale di Misha gli apre gli occhi e provoca in lui un desiderio di rivalsa. Ma non solo: il suo ragazzino ferito non si limiterà a scatenare i suoi istinti sessuali ma risveglierà in lui sentimenti nobili e profondi.
Superate le difficoltà inziali, la storia d’amore fra i due protagonisti sembra evolversi secondo le più rosee aspettative, volgendo verso un prevedibile happy end, ma chiaramente in un mondo politicamente scorretto come quello qui concepito nulla può essere davvero lineare. L’uomo che ha privato Misha delle gambe è in agguato e non è disposto a rinunciare alla sua creatura, procacciatrice di soldi. Per poter conquistare il loro lieto fine, i due innamorati dovranno affrontarlo ed eliminarlo, accettando di avventurarsi in quella che si rivelerà una vera e propria discesa nell’inferno.
Più dark rispetto ai libri precedenti della serie, Il sangue è il suo colore preferito mette alla prova il lettore con scene cruente e forme di perversione davvero estreme, senza lesinare sui dettagli, anzi indugiando con fare quasi morboso sulla descrizione delle mutilazioni, dei moncherini, della particolare inclinazione sessuale di Tristo. Personalmente ho apprezzato i toni ancor più cupi del solito e il rincaro della consueta dose di violenza non mi ha disturbata affatto, quel che invece mi è sembrato un po’ eccessivo è stato il ricorrere con grandissima frequenza delle scene di sesso, inserite anche in momenti della trama, a mio avviso inopportuni  ̶  cito solo un amplesso che si consuma qualche attimo prima di uccidere un uomo, proprio sul luogo del delitto mentre la vittima designata è lì, giusto per darvi un’idea evitando di scendere nei dettagli. Qualche parentesi hot in meno e qualche colpo di scena in più, secondo me, avrebbe reso il tutto più credibile e più avvincente, ma si tratta di una piccola pecca che non vi impedirà di amare il romanzo e i suoi contraddittori protagonisti, crudeli e dolcissimi allo stesso tempo, ultimi agli occhi del mondo ma non privi della forza per diventare primi.


 






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