lunedì 27 novembre 2017

Recensione: Nessun porto nella nebbia

Titolo: Nessun porto nella nebbia
Autrice: Maria Campanaro
Editore: Triskell
Genere: Storico
Lunghezza: 457 pagine
Prezzo: € 5,99

Descrizione:
Francia, 1671. L’impetuosa marchesa Isabel de Martigny s’imbarca per la Spagna, per sfuggire ai propositi del duca di Belfort, Primo Consigliere di Luigi XIV, di trasformarla nella nuova favorita del re. Durante una tempesta la sua nave viene assalita dalla Lucky Chance, un vascello pirata sotto il comando del carismatico e irrequieto Julian Koslow. Scoperto il valore che la ragazza ha per il sovrano, questi decide di barattare la sua liberazione con la consegna del duca di Rocheville, l’uomo che crede il suo vero padre e verso il quale nutre un’oscura ansia di vendetta.
In attesa del giorno dello scambio il rapporto tra Isabel e Julian cresce, li porta ad avvicinarsi e allontanarsi come nella sincronia di una danza, come nei passi di un duello, a trovare una sorprendente intesa che mette in luce tutto ciò che li accomuna, a partire dalla sete di libertà e di conoscenza e si trasforma in una passione profonda e definitiva. Lo scambio con il duca di Rocheville alla fine fallisce: Julian si rende conto che non è la persona che sta cercando. Sarà Isabel a permettergli di scoprire l’agognata verità sulle sue origini, ma numerose avversità li separano da questa rivelazione, sulle rotte seguite dalla ciurma della Lucky Chance, tra battaglie navali, agguati, arrembaggi, razzie, e tra le insidie della fastosa corte di Versailles: con la forza del trascinante amore che li unisce, Isabel e Julian dovranno in seguito affrontarne le schiaccianti ripercussioni sulle loro vite.

La mia recensione: 
Essere la favorita del re dovrebbe essere un privilegio. Tuttavia, quando Isabel, marchesa di Martigny, apprende di essere stata scelta dal Re Sole perché rivesta questo ruolo, ha l’impressione che la sfortuna si sia accanita contro di lei. Da poco è rimasta vedova, sbarazzandosi di un marito che non amava e che la opprimeva; ha appena potuto riassaggiare il sapore della libertà e già rischia di perderla di nuovo. Opporsi alla volontà del sovrano è impensabile, sicché non le resta che una sola possibilità: fuggire.
La giovane s’imbarca nella speranza di raggiungere la Spagna ma il suo viaggio viene bruscamente interrotto dall’assalto di un vascello pirata. Sfuggita alle grinfie di Luigi XIV, Isabel si ritrova così prigioniera del temutissimo filibustiere Julian Koslow, che deicide di tenerla in ostaggio fino a che la corona non accetterà di pagare un particolarissimo riscatto.
Un salto dalla padella nella brace? La bella marchesa teme le sia toccato proprio questo, ma il tempo – un tempo breve in realtà – saprà smentirla perché il suo carceriere si rivelerà molto diverso da quel che immagina e le catene con cui riuscirà davvero a legarla a sé saranno quelle dell’amore.
Trasportandoci nella Francia del ’700 e poi facendoci solcare i mari a bordo di una nave pirata, Maria Campanaro confeziona una trama ricchissima di avventura e sentimento. L’originalità, di certo, non è fra i suoi punti di forza, lo schema è quasi un classico: da un lato abbiamo una donna ribelle, schiacciata da una società maschilista, dall’altra un criminale che si rivela gentiluomo; i due si innamorano ma per potersi garantire il lieto fine dovranno affrontare mille difficoltà. Quella di Julian e Isabel è fondamentalmente la storia di una relazione che sfida le convenzioni e il potere, come tale è contrastata ma l’amore, si sa, vince sempre. Nulla di nuovo insomma. Nonostante ciò, la lettura si rivela ugualmente godibile, grazie all’ambientazione e al carisma dei due protagonisti che, sebbene a tratti spinti un po’ oltre il confine della credibilità, risultano ben caratterizzati.
Benché siamo in un’epoca passata, Isabel appare come un personaggio moderno, incarnando una donna che non accetta di essere sopraffatta dagli uomini, e a dispetto del ruolo che la società le impone, lotta per affermare la propria indipendenza e la propria dignità. Un’eroina d’altri tempi che lotta per una causa ancora attualissima.
L’autrice, inoltre, riesce a emozionare anche nell’ambito di un’evoluzione prevedibile e questo è un pregio che bisogna riconoscerle.
Ho trovato particolarmente intrigante la prima parte del romanzo, un po’ meno la seconda. Quando la personale odissea di Julian e Isabel sembra giunta al termine e la coppia pare essersi conquistata il diritto di amarsi e godersi la vita, si apre infatti un nuovo capitolo per cui una nuova minaccia si concretizza e si ricomincia. Quella che avrebbe potuto affermarsi come una degna conclusione si trasforma in una pausa cui fanno seguito mote altre pagine che, dal mio punto di vista, non aggiungono nulla di valido alla storia, semmai la infiacchiscono. Se ho letto con piacere e un pizzico di trepidazione la prima metà dell’opera, non posso dire altrettanto per la seconda, che mi è parsa un po’ noiosa e, a tratti, inverosimile. Lo stesso Julian che fino a un certo punto si era imposto per coraggio, forza e determinazione, pur conservando i suoi pregi, sembra perdere un po’ di smalto, scivolando quasi nell’ombra di Isabel, che finisce per assumere le redini della situazione, persino negli scontri fisici con il nemico.
Una buona prova d’esordio nel complesso. Se amate i pirati e le protagoniste indomite, l’avventura e gli amori contrastati, di sicuro non vi deluderà.




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