lunedì 31 luglio 2017

Recensione: Un rifugio in gabbia di Tempeste O’Riley

Titolo: Un rifugio in gabbia
Autore: Tempeste O’Riley
Traduttore: Cristina Fontana
Editore: Dreamspinner
Pagine: 186
Prezzo: 6,99
Disponibile qui

Descrizione:  
Kaden Thorn, un chirurgo dentale con una vita tranquilla, non crede che troverà l’amore che tanto desidera. Un attacco omofobo gli è costato l’uso delle gambe, confinandolo su una sedia a rotelle. Ha perso la speranza di incontrare un Dom, o anche solo un compagno con preferenze più convenzionali, che lo ami. Quando la sua migliore amica lo costringe a partecipare a una cena, l’ultima cosa che si aspetta è di conoscere un Dom determinato che riesce a vedere al di là della sua carrozzina.
Deacon James è un architetto e un Dom esigente, ma ha passato gli ultimi due anni senza un sottomesso o un compagno. Quando un suo impiegato lo invita a una cena per conoscere la fidanzata, Deacon fiuta una trappola, ma accetta comunque. Si vanta di essere bravo a giudicare le persone, e quando incontra il giovane dentista, vede oltre la sua disabilità e trova un adorabile sottomesso che suscita in lui qualcosa di più di un semplice interesse.
I demoni e le paure che perseguitano Kade costituiscono per Deacon una sfida a usare tutto quello che ha imparato come Dom per guadagnare la sua fiducia e la sua sottomissione. Ma Deacon è determinato e combatterà per avere Kade al suo fianco e ai suoi piedi.

La mia recensione: 
Kaden Thorn aveva tutto ciò che poteva desiderare per essere felice: un ottimo lavoro, una casa, degli amici e un club BDSM di riferimento in cui esprimere la sua sessualità.
D’improvviso però tutto è cambiato: un’aggressione da parte di un gruppo di omofobi lo a ridotto in fin di vita facendogli perdere l’uso delle gambe. L’handicap non gli ha impedito di riprendere la sua professione ma ha compromesso in modo irreparabile la sua vita sessuale. Un paralitico non può inginocchiarsi né può compiacere in modo adeguato il suo padrone, il che significa che Kade non potrà più avere una relazione soddisfacente con qualcuno. Almeno questo è ciò che crede fino a che la sua amica Kate, determinata a scuoterlo dallo stato di apatia in cui è piombato, non gli organizza  un incontro con l’affascinante Deacon James.
Quest’ultimo, oltre a essere un architetto di successo, è un Dom e sin dal primo istante manifesta un certo interesse nei suoi confronti. Il fatto che sia confinato su una sedia a rotelle non sembra disturbarlo, tanto che a fine serata, manifesta il desiderio di rivederlo.
È l’inizio di un sogno che si avvera per Kade che, in brevissimo tempo, vedrà svanire tutti i suoi timori e le sue erronee convinzioni. Deacon gli dimostrerà che la sua condizione non rende affatto impossibile una relazione BDSM e non gli impedisce di essere un buon sub, occorre solo trovare dei modi per aggirare l’ostacolo. Il fatto di non potersi inginocchiare non esclude che si possa studiare una posizione di presentazione alternativa, così come l’insensibilità delle gambe non implica che non possa accogliere il dolore in altre parti del corpo.
Tutto il romanzo si concentra sull’evoluzione della relazione fra i due protagonisti,  sviluppando sia  la componente erotica che quella più sentimentale. Il rapporto Dom/sub, infatti, non  si limiterà alla sola sfera sessuale ma sarà il preludio alla nascita di una vera a e propria storia d’amore e avrà per Kade l’effetto di una terapia, poiché lo aiuterà a sconfiggere le sue paure e ad accettarsi per quello che è. Deacon lo aiuterà a vincere le sue insicurezze, a sentirsi di nuovo un uomo completo e a vivere la sua condizione non più come limite, come menomazione, ma semplicemente come un modo di essere che non lo rende inferiore agli altri.
L’amore non consce ostacoli e tutti hanno il diritto di essere amati: questo è il messaggio che con forza attraversa il libro e che, dal mio punto di vista rappresenta il suo maggior punto di forza.
Pur avendo trovato interessante e toccante la tematica non posso dire però che mi abbia conquistata in pieno. Penso che l’autore non abbia sfruttato al meglio le potenzialità insite in questa storia. Ho percepito una certa fretta nell’esposizione che ne riduce la credibilità: dal momento in cui si conoscono a cena a quello in cui i due uomini si  tuffano in una relazione Dom/sub, esprimendo massima fiducia l’uno nell’altro e dichiarandosi innamorati, passa davvero pochissimo tempo. Non c’è gradualità nell’evolversi delle situazioni e dei sentimenti, accade tutto e subito, il che  rende l’insieme poco realistico.
D’altra parte ho trovato troppo lineare e priva di mordente la trama. Sebbene le premesse – l’handicap di Kade, il trauma subito – lascino presagire delle difficoltà nell’intraprendere una nuova vita di coppia, tutto procede per il meglio e senza intoppi. La trama non ci riserva sorprese né si rivela ricca di accadimenti: i due uomini si incontrano ed è amore a prima vista, con grande facilità Deacon dimostra a Kade che tutte le sue paure sono infondate e di lì in poi la strada è tutta in discesa. Qualche imprevisto avrebbe potuto movimentare un po’ il racconto, rendendolo più avvincente e realistico; del resto penso che la bellezza di una rosa risieda anche nelle spine.

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