sabato 25 febbraio 2017

Recensione: Poker con la morte

Titolo: Poker con la morte. Un'indagine genovese di Matteo De Foresta
Autore: Marvin Menini
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 252
Prezzo: 11,90

Descrizione: 
Genova, anno 2016. Matteo De Foresta è un giornalista. Sposato con Barbara, hanno una figlia ma la loro relazione è in crisi. Decide di aiutare Evgeni, un suo amico scassinatore a cui deve la vita, per scoprire chi ne ha ucciso il cugino probabilmente con un veleno che non lascia tracce. Le indagini lo porteranno ad un misterioso giocatore del Poker online, Osiride. Nel mentre, Evgeni viene assassinato con un colpo alla nuca, rafforzando le intenzioni di Matteo di scoprire il colpevole. Con l’aiuto di Attilio, giocatore di Poker paralizzato e sulla carrozzina, riuscirà ad infiltrarsi nelle partite clandestine a casa di Rodolfo Mutti, avvocato e primo sospettato. Nel mentre il giornale di Matteo è a rischio chiusura. Direttrice pro tempore viene nominata l’avvenente Clara Manzini, al cui fascino Matteo non sarà insensibile. A toglierlo dai guai sarà come sempre il suo amico vicequestore Guido Rocchetti.

L'autore:
Marvin Menini è nato a Genova il 18.02.1971. Ha un figlio di nove anni. E' laureato in Medicina e Chirurgi ed è specialista in Ortopedia e chirurgia della mano. E' appassionato di cucina, poker e letteratura noir. Ha giocato 23 anni a Pallanuoto. Nel 2012 ha pubblicato in self-publishing una raccolta di racconti noir dal titolo Semi Neri su ilmiolibro.it, partecipando al concorso “ilmioesordio 2012” e giungendo in semifinale. Nel 2015 ha pubblicato sempre su ilmiolibro il romanzo Nel cuore del centro storico ed ha partecipato al concorso “Ilmioesordio2015”. Il libro è arrivato in finale, selezionato assieme ad altre 50 opere da scuola Holden.

La mia recensione:
Per il giornalista Matteo De Foresta non è un periodo fortunato. La relazione con la compagna, Barbara, è in crisi e la testata per cui lavora rischia di chiudere, sicché la possibilità di un licenziamento è dietro l’angolo. Se ciò non bastasse, la nuova direttrice, giunta da Milano  per tentare di salvare le sorti del giornale, non sembra nutrire grande simpatia nei suoi confronti.
Potrebbe andare peggio di così?
In effetti manca ancora la pennellata più importante perché questo quadro a tinte fosche sia completo. Di lì a poco, Matteo riceve una chiamata dal suo amico bulgaro, Evgeni, che gli comunica di aver urgente bisogno del suo aiuto. Suo cugino Alexander è stato ritrovato annegato. La polizia ha già archiviato il caso come incidente ma lui è certo che si tratti di omicidio e si rivolge a De Foresta affinché lo aiuti a stanare il colpevole e fare giustizia.  Alexander era una giocatore di poker online. La notte prima dell’omicidio aveva vinto una somma considerevole ed Evgeni sospetta che la chiave del mistero si celi proprio nel giro delle partite clandestine. Per scoprire la verità occorre un infiltrato, un insospettabile che nessuno dell’ambiente possa collegare ad Alexander, e chi meglio di un innocuo giornalista  che non ha mai giocato in vita sua?
Matteo sa benissimo che accettare significherebbe cacciarsi nei guai, ma Evgeni non molto tempo addietro gli ha salvato la vita e non può tirarsi indietro adesso che è giunto il momento di ripagare il debito. Così mette da parte ogni timore e si appresta a calarsi nei panni dello Sciamano, un pokerista degno di essere ammesso in un circolo d’élite.
Chiaramente, per sostenere la parte dovrà studiare e prepararsi a dovere, perciò Evgeni gli affianca un coach d’eccezione: l’imbattibile Attilio, un nerd per cui le carte non hanno segreti.
Il giallo confezionato da Marvin Menini ci introduce nell’universo del gioco d’azzardo, fra club segreti, siti e forum online, ma anche nel chiuso di una stanza laddove si studiano regole e strategie, poiché il primo insegnamento impartito a Matteo è che il Poker non si basa sulla fortuna, ma sull’abilità, sul calcolo.
La trama densa di azione e suspense inchioda alla pagina ma non è solo questo a rendere avvincente il romanzo. Mentre seguiamo le lezioni di Attilio ed esploriamo in lungo e largo l’affascinante quanto insidioso universo del gioco online, abbiamo occasione di approfondire la conoscenza del protagonista, entrando nel merito della sua vita privata. La parte poliziesca del romanzo corre, infatti,  in parallelo con gli avvenimenti che stanno scombussolando la quotidianità di Matteo, delineando quasi una storia nella storia in cui sono in gioco i sentimenti, le difficoltà connesse alla vita di coppia, la crisi di mezza età. Ecco allora che emerge il ritratto di un quarantenne fagocitato dalla routine lavorativa, un uomo innamorato della compagna e della figlia ma che, come molti, a un certo punto si rende conto che la sua relazione si sta sfaldando, senza sapere bene perché. La passione  ha ceduto il passo all’abitudine, il silenzio ha occupato lo spazio del dialogo e l’amore rischia di spegnersi.
Nello stesso tempo Matteo si ritrova a gestire il caso di omicidio in cui il bulgaro lo ha coinvolto e i suoi problemi coniugali. Vederlo in questa doppia veste lo rende in tutta la sua umanità; non ci troviamo al cospetto di un detective di professione,  sicuro di sé, sempre carismatico, infallibile ma di fronte a una uomo comune, con i suoi pregi e i sui difetti, un uomo in cui viene spontaneo identificarsi e per cui si riesce facilmente a provare empatia.
Personalmente ho amato molto questo personaggio e confesso di essermi appassionata alla sua storia non meno che al giallo.
Ben caratterizzati e accattivanti sono anche i personaggi secondari: Evgeni, una sorta di ladro gentiluomo, giacché per guadagnarsi da vivere fa lo scassinatore ma prende di mira solo le case dei più ricchi; Attilio, costretto in carrozzina in seguito a un brutto incidente ma in grado di volare con la mente; il vicequestore Guido Rocchetti, un romanaccio cinico e verace che, a dispetto delle apparenze, è dotato di buon cuore e si rende protagonista di siparietti davvero esilaranti; Barbara che si sente trascurata dal compagno ma, a dispetto delle sue ragioni, non riesce a intavolare con lui un dialogo costruttivo, forse perché dento di sé ha già compiuto la sua scelta; Chiara Manzini, la nuova direttrice del giornale che con il suo aspetto da femme fatale metterà a dura prova Matteo.
Nonostante la serietà degli argomenti affrontati e l’avvicendarsi di svariati momenti ad alta tensione lo stile frizzante e ironico rende poi particolarmente divertente la lettura che procede rapida verso un epilogo in cui tutti i nodi vengono al pettine e la sorpresa è assicurata.









Nessun commento:

Posta un commento