lunedì 27 febbraio 2017

Recensione: Omicidio d'inverno

Titolo: Omicidio d'inverno
Autore: Josh Lanyon
Editore: JustJoshin Publishing, Inc.
Traduttore: Chiara Messina
Lunghezza stampa: 225 pagine
Prezzo: 3,72

Descrizione:
Intelligente e ambizioso, l’agente speciale Adam Darling è in procinto di ottenere il successo professionale che desidera, quando un fatale errore nella gestione di un caso di alto profilo porta alla morte di un innocente, infrangendo i suoi sogni di gloria.
Ora Adam ha un nuovo compagno, un nuovo caso e l’opportunità di ricominciare da zero dando la caccia a un astuto e brutale serial killer in un remoto villaggio tra le montagne dell’Oregon.
Il vicesceriffo Robert Haskell potrà anche sembrare tranquillo e flemmatico, ma è un poliziotto tenace ed efficiente, e non è affatto contento di trovarsi i federali tra i piedi, anche se uno degli agenti è arguto, attraente e probabilmente gay. Ma il rinvenimento di un corpo martoriato nel museo locale dedicato ai nativi d’America è al di fuori della portata del Dipartimento di polizia di una piccola città. Del resto, anche il glaciale e rigido Adam Darling è al di fuori della portata di Rob, ma il giovane vicesceriffo non è tipo da gettare la spugna senza prima aver tentato il tutto per tutto.

La mia recensione: 
Nearby è un posticino tranquillo, un piccolo paese arroccato nelle montagne dell’Oregon in cui tutti conoscono tutti e la vita scorre senza grandi sorprese. Proprio per questo, quando viene rinvenuto uno scheletro, sommariamente sepolto lungo la I-5, la polizia rimane spiazzata. Visto il luogo del ritrovamento, il pensiero corre subito allo Squartatore dell’Interstatale, un serial killer che ha già mietuto ventuno vittime cui l’FBI sta dando la caccia, tanto che lo sceriffo Frankie McLellan chiede l’intervento di due agenti federali.
Adam Darling giunge allora sul posto con la collega Jonnie Gould.
Nonostante il loro contributo alle indagini, il caso rimane irrisolto poiché le ossa ritrovate risalgono a ben trent’anni prima e pare improbabile ricollegarle agli omicidi in corso. Tuttavia, l’agente Darling non torna a casa del tutto a mani vuote. La brevissima escursione a Nearby, infatti, gli offre l’occasione di conoscere il vicesceriffo Rob Haskell e di trascorrere con lui una notte di passione che difficilmente potrà dimenticare.
I due uomini, sebbene fortemente attratti l’uno dall’altro, sono certi di non incontrarsi più, ma il destino ha in serbo ben altro per loro.
Di lì a poco, il paesino sonnolento subisce un nuovo scossone perché viene ritrovato un nuovo cadavere: questa volta si tratta di una donna brutalmente assassinata nel museo locale.
Ancor più che nel caso precedente, lo sceriffo si sente impreparato a gestire la situazione sicché torna a chiedere l’intervento dell’FBI.
È così che Josh Lanyon prepara il terreno per una storia che, seguendo un schema già consolidato nelle altre sue opere, affianca la componente poliziesca a quella romance. Da un lato si snodano le indagini tese a risolvere il mistero degli omicidi, che a partire dal primo iniziano a moltiplicarsi nella cittadina dell’Oregon, mentre dall’altro si avvia una relazione fra Adam e Rob che, contrariamente alle loro previsioni, si rincontrano e si ritrovano a collaborare anche sul piano lavorativo.
L’autrice ha uno stile che cattura e la capacità di intessere trame in grado di appassionare e stuzzicare la curiosità, è un’abile giallista e, nel contempo, un’ottima narratrice di sentimenti, questo è innegabile e in Omicidio d’inverno non si smentisce. Proprio perché sono una sua grande estimatrice e ho amato tantissimo la serie di Adrien English, devo ammettere però che questo romanzo mi ha un po’ delusa. L’ho letto con piacere, l’ho trovato godibilissimo ma non mi ha entusiasmata quanto gli altri. La parte poliziesca, seppure ben congegnata, non fornisce al lettore indizi che lo guidino nella scoperta della verità. La soluzione del giallo giunge inattesa e gli stessi agenti ci arrivano non tanto legando prove e ragionando sugli elementi a loro disposizione quanto  per  una serie di concomitanze che li guidano fra le braccia dell’assassino.
La storia d’amore, d’altro canto, non riesce a coinvolgere fino in fondo, probabilmente perché si sviluppa troppo in fretta. Adam e Rob hanno pochissimo tempo per conoscersi e per stare insieme, di fatto anche i loro incontri a sfondo sessuale sono esigui. Si percepisce l’attrazione, la tensione erotica che aleggia fra loro ma non si riesce a cogliere il sentimento, tanto che alla fine si rimane spiazzati quando uno dei due prende una decisione importante in maniera poco razionale.
Nulla che non si possa perdonare, visto che le pagine scorrono rapidamente garantendo comunque qualche ora di piacevolissima evasione, ma da una fuoriclasse come la Lanyon mi aspettavo qualcosa di più.

 




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