mercoledì 14 dicembre 2016

Recensione: Il suo cliente

Titolo: Il suo cliente 
Titolo originale: His Client 
Autrice: Ava March 
Traduttore: Victor Millais 
Genere: storico – regency 
Editore: Triskell
 Lunghezza: 128 pagine 
Formato: pdf, epub, mobi 
Prezzo: € 3,99

Descrizione:
L’amore non avrebbe dovuto far parte dell’accordo…
A ogni visita al bordello di Madame Delacroix, Nathaniel Travers richiede lo stesso uomo. Incredibilmente bello e molto esperto, Jasper non condivide solo l’amore di Nate per i giochi erotici e i corsetti di pelle nera, ma è divenuto anche un confidente fidato. E Jasper è l’unico al mondo a sapere che Nate desidera ardentemente una relazione stabile con il suo amico d’infanzia, Peter Edmonton.
L’amore non corrisposto fa male, ma è ancora più doloroso quando il suo oggetto è innamorato di qualcun altro. Jasper Reed lavora da Delacroix da dieci anni. Ha risparmiato abbastanza denaro da potersi ritirare, eppure rimane nel decadente bordello londinese. Andarsene significherebbe abbandonare Nate, e abbandonare la speranza che, un giorno, il vigoroso gentiluomo smetta di desiderare il suo migliore amico e capisca di amare Jasper, tanto quanto Jasper ama lui.
L’imminente matrimonio di Edmonton incombe su di loro, costringendo Jasper a interrogare di nuovo il proprio cuore testardo. Però Jasper è un bastardo dedito alla prostituzione, mentre Nate il nipote di un visconte. Di sicuro non può esserci alcuna speranza per loro…


La mia recensione: 

Un beffardo gioco di corrispondenze mancate: è questo il perno intorno a cui ruota Il suo cliente rievocando un po’, sebbene in chiave radicalmente diversa, le affinità elettive di cui scriveva Goethe.
 Nathaniel Travers, giovane rampollo di una nobile famiglia inglese, è da sempre innamorato del suo amico d’infanzia Peter Edmonton. Un sentimento sfortunato, il suo, giacché l’amato è etero ed è anche prossimo alle nozze.
Jasper Reed è un bastardo, non ha famiglia, lavora da anni presso il bordello di Madame Delacroix ed è innamorato di Nate. Anche nel suo caso si tratta di un amore sciagurato, che non è e non può essere corrisposto, non solo perché il cuore di Travers batte per un altro, ma perché fra due uomini appartenenti a ceti sociali tanto distanti non può esserci alcun legame, al di fuori di uno squallido mercimonio.
Nate, infatti, è un suo cliente. È in questa veste che Jasper lo ha conosciuto e che lo frequenta ormai da lungo tempo.
Ho usato volutamente il verbo frequentare perché, in realtà, il rapporto che si è instaurato fra i due uomini va un po’ oltre il semplice sesso a pagamento. Nathaniel non si limita a richiedere le sue prestazioni, gli confida i suoi problemi, gli racconta della sua vita, come fossero veri amici.
Per Jasper non è affatto facile e l’atteggiamento amichevole peggiora la situazione perché gli fornisce una pallida illusione, un assaggio di quello che potrebbe esserci fra loro se la realtà fosse diversa. Per lui Nate non è un cliente qualsiasi, ha smesso di esserlo nel momento in cui ha capito di provare per lui qualcosa di profondo.
Il fragile equilibrio si rompe quando Jasper, avendo messo da parte una cifra sufficiente per garantirsi di che vivere negli anni a venire, decide di abbandonare la sua professione e ritirarsi in campagna.
Sa che questa scelta significa un addio ma, per quanto sia doloroso, sa anche che è l’unico modo per porre fine a una relazione malata, che può arrecargli solo sofferenze e umiliazioni peggiori di quelle già patite.
Quel che assolutamente ignora e non riesce nemmeno a immaginare è che Nate non si mostrerà così disposto a lasciarlo andare. Forse non lo considera un mero oggetto di piacere, come ha sempre creduto, ma che futuro potrà mai esserci per due persone come loro, per di più in una società in cui l’omosessualità si paga con la vita?
Con sorprendente intensità Ava March scandaglia il dolore dell’amore non corrisposto. La narrazione a doppio POV ci fa penetrare nella psicologia dei due protagonisti mettendo in luce il tormento che entrambi vivono, desiderando uomini che sanno di non poter avere. A ciò si aggiunge l’aggravante di essere gay in un mondo che non accetta la diversità, anzi la punisce con la pena capitale. La gran parte della storia si svolge nell’intimità di una stanza, quella nel bordello di Mdame Delacroix. Oltre quella soglia, Jasper e Nate si cimentano in svariati giochi erotici, che comprendono il travestimento e il bondage, mettendo a nudo le loro inclinazioni più intime. Quel che si respira all’interno della loro alcova però va al di là del semplice intrattenimento sessuale, è complicità allo stato puro, mista al bisogno di essere se stessi, lasciando cadere le maschere imposte dalle convenzioni sociali. Regalandoci descrizioni piccanti che scaldano l’atmosfera, l’autrice mette ben in evidenza l’ipocrisia di una società che si nasconde dietro una finta facciata di perfezione.
In questa cornice hot si inseriscono dei momenti fatti di confidenza e introspezione, sono quelli in cui i due uomini si raccontano e si guardano dentro facendo emergere i rispettivi vissuti e i conflitti interiori.
Quella che si delinea pagina dopo pagina è una storia struggente che commuove fino alle lacrime ma che non manca di alleggerirci il cuore con un finale che accende la speranza.
Una lettura particolarmente consigliata a chi ama le storie cariche di angst, quelle in cui l’amore non è dato per scontato ma si conquista a caro prezzo e, forse a maggior ragione per questo, ci appare irrinunciabile e prezioso.















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