martedì 2 agosto 2016

Recensione: Come camminare da solo

Titolo: Come camminare da solo
Titolo originale: How to walk like a man
Serie: Ululare alla luna #2
Autrice: Eli Easton
Traduttrice: Deborah Tessari
Editore: Triskell
Genere: Contemporaneo / Paranormale – Mutaforma
Lunghezza: 269 pagine
Prezzo: 5,99

Descrizione:
Il vice sceriffo Roman Charsguard è sopravvissuto all’Afghanistan, dove ha perso il suo migliore amico e partner umano James. Roman era un cane dell’esercito e, quando due anni prima ha sviluppato la capacità di mutare in un essere umano, non è stato facile per lui imparare a comportarsi come tale. A Mad Creek, rifugio segreto per i cani mutevoli, ha trovato un posto dove vivere. Ma trovare anche una ragione per farlo è stato più difficile. Fino a quando un certo umano è entrato nell’ufficio dello sceriffo di Mad Creek e ha cominciato a creare problemi. A Matt Barclay capitano tutte le sfortune di questo mondo. Per prima cosa è stato colpito da un proiettile durante una retata della SWAT, poi è stato inviato come investigatore della DEA a Mad Creek, un piccolo paese tra le montagne della California. Il compito di Matt doveva essere quello di tenere gli occhi aperti e scoprire coltivazioni illegali di droghe, ma nessuno lo vuole lì in città. E poi c’è Roman, il baby sitter di Matt. E l’uomo più sexy che Matt abbia mai visto, anche se un po’ strano. Se il lavoro non ucciderà Matt, lo farà di certo la frustrazione sessuale. La città conta su Roman per evitare che Matt scopra i mutevoli, Matt conta su Roman in quanto suo collega e spera che gli riveli la verità, il tutto mentre Roman sta cercando di esplorare l’amore, il sesso e un sacco di caotiche emozioni umane. Chi l’avrebbe mai detto che fosse così complicato camminare come un uomo?
Questa storia è il seguito di “Come ululare alla luna” ma può essere letta come uno stand-alone.


La mia recensione:
Si ritorna a Mad Creek, lo stravagante paesino abitato da mutevoli, ovvero cani capaci di trasformarsi in esseri umani. Il sospetto che qualcuno stia allestendo delle piantagioni di marijuana nel territorio circostante è ancora altissimo e la voce si è sparsa oltre i confini della piccola comunità, tanto da allertare la DEA (unità antidroga) che decide di inviare sul posto  l’investigatore Matt Barkley.
Lo sceriffo Lance Beaufort non accoglie di buon grado la notizia, poiché ospitare un estraneo a Mad Creek significa mettere a rischio il suo segreto. Fa di tutto per scongiurare il pericolo ma ogni suo tentativo risulta vano, così si rassegna all’idea e, per arginare il danno, decide di affiancare a Matt il vicesceriffo Roman Charsguard: il suo compito sarà quello di aiutarlo ma soprattutto di far sì che le sue indagini non sconfinino nelle questioni riguardanti la scintilla.
Un incarico non facilissimo per Roman, giacché la sua prima trasformazione è avvenuta solo due anni prima e attraversa ancora una fase di transizione, un fase in cui non ha acquisito piena padronanza e consapevolezza della sua condizione di essere umano. Pur essendo adulto e muscoloso, per molti versi, Roman è come un bambino: ha una conoscenza limitata del vocabolario, non sa andare in bicicletta, non ha assimilato tutte le regole di comportamento degli uomini, solo da poco gli sono cresciuti i peli sotto le ascelle, non ha nemmeno scoperto la sua  sessualità… insomma, non ha ancora imparato a camminare da solo nella sua nuova vita, sicché vegliare su qualcuno che non conosce, per lui, è una bella responsabilità.
Tuttavia Roman l’accoglie a cuore aperto perché Matt gli ricorda James, suo conduttore quando era un pastore tedesco dell’unità cinofila durante la guerra in Afghanistan, e poi perché emana uno strano profumo di mandarino che lo mette in subbuglio… cosa mai sarà?
Dopo averci raccontato dello spassoso incontro e della nascita di un legame speciale fra lo sceriffo Lance e Tim, in questo secondo capitolo della serie, Eli Easton accende i riflettori su due nuovi personaggi, Roman e Matt, per raccontarci una nuova, bellissima storia d’amore.
Mentre il giallo legato alle piantagioni di droga si snoda, arricchendo il romanzo di suspense e mistero, i due protagonisti si avvicinano, imparano a conoscersi, diventano amici e pian piano scoprono di essere attratti l’uno dall’altro. Un’attrazione che sarà una bella complicazione per entrambi, perché renderà sempre più arduo a Roman nascondere la sua vera natura e, nello stesso tempo, renderà sempre più difficile a Matt tenere nascosta la sua omosessualità, nonostante si sia procurato allo scopo  una fidanzata di facciata. Essendo figlio di un ex generale dello stesso corpo in cui presta servizio, il giovane Barkley, infatti, non ha mai avuto il coraggio di fare coming out, per timore di perdere la stima del genitore e dei colleghi.
L’originalità, il brio, la magia che avevano caratterizzato Come Ululare alla luna tornano a impregnare, in dose potenziata, le pagine di questo libro, che si rivela ancor più esplosivo del precedente. 
L’autrice, ci guida alla scoperta di nuovi dettagli riguardanti il particolarissimo dono che contraddistingue gli abitanti di Mad Creek, ci fa comprendere meglio il significato della scintilla e il modo in cui la facoltà dei mutevoli si manifesta. Lo fa offrendoci siparietti esilaranti, nel momento in cui Matt comincia a guardarsi intorno e a rendersi conto di essere finito in un luogo bizzarro, un posto in cui le persone si compartano in maniera davvero stramba, a cominciare dal modo di salutarsi per passare alla consuetudine di bere brodo di osso al posto del caffè, non trascurando la programmazione del cinema, interamente incentrata su film che hanno cani per protagonisti. Ma soprattutto ci fa entrare nell’anima dei mutevoli, regalandoci un personaggio indimenticabile come Roman.
Sono rimasta fortemente colpita dall’abilità con cui la Easton caratterizza questo uomo-cane, dalla credibilità e dalla minuzia con cui descrive i suoi comportamenti al confine, le sensazioni filtrate dai suoi sensi animali, ma anche dal modo in cui la personalità umana di Roman riesce a combaciare con l’indole tipica del pastore tedesco. Il mutevole che deriva da questa combinazione è un mix irresistibile di forza, lealtà e tenerezza.
Gli accadimenti presenti si alternano ai ricordi di Roman che, un po’ per volta ci consentono di ricostruire i suoi trascorsi in Afghanistan, il profondo affetto che lo ha unito al partner umano James, il dolore causato dalla sua perdita, il trauma dell’improvvisa trasformazione, avvenuta, sicuramente non a caso, subito dopo la sua dipartita.
Se la storia che si sviluppa nel presente è ricca di azione, divertimento, passione,  quella che ci raggiunge dal passato è carica di pathos.
Leggendo si ride, si piange, ci si stupisce e ci si innamora, sentendosi letteralmente travolti da un turbine di emozioni.
Questo sequel si è rivelato una conferma e, se possibile, mi ha fatto innamorare ancor più di questa serie che, oltre a brillare per originalità, ha il pregio di riuscire a raccontare in maniera impareggiabile il rapporto unico che lega i cani e gli esseri umani.
Se, come me, avete un debole per gli amici a quattro zampe, Mad Creek non potrà che rapirvi il cuore, giunti all’ultima pagina vi sentirete appagati per un finale che non lascia nulla di irrisolto, ma allo stesso tempo proverete nostalgia all’idea di lasciarvi alle spalle un luogo così magico.


Nessun commento:

Posta un commento