lunedì 26 novembre 2012

Recensione: A piedi nudi nell'erba

Titolo: A piedi nudi nell'erba
Autrice: Susan Mallery
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 376
Prezzo: 9,90 euro

Descrizione:
Una donna all'apparenza forte, nasconde spesso insicurezze e ferite che la rendono inquieta. E non sempre tornare a casa significa conquistare la pace, soprattutto se lo scenario che troviamo ad accoglierci è il più lontano possibile da quello che ci eravamo immaginati. Quando Michelle Sanderson arriva al Blackberry Island Inn per proseguire l'attività di Bed and Breakfast di sua madre, scopre che la casa è sotto ipoteca e ci vive anche la sua ex migliore amica, Carly Williams. Il suo primo istinto è cacciarla il più in fretta possibile, ma le circostanze costringono le due donne a collaborare nella gestione dell'albergo. Tra scontri, incontri e ammissioni di colpa, Michelle avrà modo di fare i conti con se stessa, imparando a sentirsi di nuovo a casa, liberandosi dai fantasmi del passato per camminare di nuovo a piedi nudi nell'erba.

L'autrice:

SusanMallery

Susan Mallery. Autrice americana di successo, sa combinare emozioni, passione e umorismo e creare personaggi vivi e vivaci. Ha iniziato a scrivere frequentando un corso di scrittura creativa, e ha subito capito che era quello che voleva fare nella vita. E infatti oggi è un'autrice apprezzata in tutto il mondo da milioni di lettori appassionati.

 

La mia recensione:

Dieci anni di guerra non si possono dimenticare. Michelle li ha vissuti da soldato in Afghanistan e Iraq, l’esperienza l’ha mutata nel profondo ma adesso è pronta a voltare pagina. Animata da belle speranze fa ritorno a Blackberry Island per dedicarsi alla gestione della locanda che sua madre, morta di recente, le ha lasciato in eredità. Ad accoglierla però trova una serie di sorprese che promettono tutto tranne l’agognata tranquillità.
L’edificio, completamente ristrutturato ha assunto un aspetto che le è estraneo, la sua vecchia casa è occupata ma il peggio è che a gestire l’attività è Carly Williams, la sua ex migliore amica con la quale ha ancora diversi conti in sospeso. Il primo istinto di Michelle è quello di licenziarla tuttavia, quando scopre che la locanda è sotto ipoteca e che rischia di perdere tutto, è costretta a tornare sui suoi passi. Carly ha tanta esperienza ed è competente nel suo lavoro, mandarla via non gioverebbe agli affari. D’altro canto, l’orgoglio imporrebbe a Carly di allontanarsi da quel luogo in cui non è più desiderata, però è una donna sola e ha una figlia da mantenere. Rimanere disoccupata e senza un tetto è un lusso che non può permettersi.
Le due nemiche sembrano non avere altra scelta che stringere i denti e collaborare.
Tutto il romanzo è incentrato sulla figura delle protagoniste e sulla loro complessa relazione. A piccoli passi l’autrice ne sviscera la psicologia e ricostruisce il loro vissuto. Otteniamo così i ritratti di due donne molto diverse ma entrambe segnate da esperienze difficili.
Michelle soffre di stress post traumatico. Gli orrori della guerra le hanno lasciato il segno ed è provata nel fisico quanto nella mente. I suoi sogni sono popolati di incubi e anche le ore di veglia costituiscono un tormento che riesce ad alleviare solo ricorrendo alla bottiglia. Gli anni trascorsi nell’esercito l’hanno indurita cucendole addosso una corazza che sembra aver soffocato la sua femminilità insieme a qualsiasi impeto di dolcezza.
Carly appare invece come una donna molto equilibrata. Nonostante l’uomo in cui aveva riposto tanta fiducia l’abbia abbandonata lasciandole la responsabilità di una figlia da allevare, non si è persa d’animo. Si dedica al lavoro con passione, i clienti la adorano ed è una madre esemplare. Certo, non riesce a tuffarsi in una nuova relazione d’amore perché alcune ferite sono ancora aperte ma questo non le impedisce di essere solare.
Sebbene abbiano affrontato grandi difficoltà superandole a testa alta, entrambe rivelano una debolezza quasi incomprensibile: non riescono ad archiviare lo screzio che un decennio prima le ha trasformate da amiche inseparabili in rivali.
Inizialmente tutte e due suscitano dei sentimenti contrastanti nel lettore tanto che non è facile affezionarsi a loro. Michelle appare troppo burbera e inasprita per ispirare simpatia eppure non si riesce nemmeno a odiarla perché si intuisce che in fondo non è così come appare. Carly sembra, a tratti, troppo perfetta per essere vera. La sua capacità di incassare i colpi, di mostrarsi accondiscendente e remissiva nei confronti della ex amica, provoca qualche moto di fastidio. Proseguendo nella lettura, però, le prime impressioni crollano perché siamo in presenza di due personaggi che si evolvono.
Le due donne che avremo imparato a conoscere e ad apprezzare a fine romanzo saranno infatti molto diverse da quelle incontrate nei primi capitoli. Ciascuna di loro troverà  la forza per affrontare i fantasmi personali ma anche i nodi irrisolti che hanno segnato la fine di una bellissima amicizia.
Ed è proprio nella fine e nel recupero di questo legame che va rintracciato il senso più profondo del romanzo. A piedi nudi nell’erba è fondamentalmente la storia di un sentimento sincero tra due donne, tanto profondo da sopravvivere alle avversità e rinsaldarsi contro ogni previsione.
Non mancano piccole parentesi rosa ma rimangono in secondo piano rispetto al filone dominante.
Il ritmo narrativo piuttosto lento nella prima parte, unitamente  a una certa prevedibilità nello sviluppo degli eventi, non consente di appassionarsi subito alla trama. Bisognerà attendere il rush finale per assistere a qualche colpo di scena che, pur non sconvolgendo l’assetto prestabilito, vivacizza il racconto ridestando la curiosità.
Una lettura piacevole nel complesso, sebbene priva di grandissimi slanci emotivi, consigliata a chi abbia voglia di una storia tutta al femminile che, rinunciando ai soliti stereotipi degli intrecci amorosi, ci parla di solidarietà tra donne, di dolore ma, soprattutto, di rinascita.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento