venerdì 5 ottobre 2012

Bollati Boringhieri: le novità di ottobre 2012

In libreria a ottobre 2012
Titolo: L'acqua più dolce del mondo
Autore: Jamil Ahmad
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Varianti

Descrizione:
Era il 1893, quando Sir Henry Mortimer Durand tracciò con un bastone una riga sulla sabbia del deserto per segnare il confine tra l’Afghanistan e l’allora India nordoccidentale, ora diventata Pakistan: uno dei tanti lungimiranti interventi britannici forieri di ogni genere di disastro.
E disastri verranno in quel territorio. Oltre a quelli noti, come l’invasione sovietica e l’attacco americano, ci sono quelli che Ahmad racconta qui, in forma di romanzo. La narrazione comincia negli anni Cinquanta, e finisce una ventina d’anni dopo.
A condurre il lettore attraverso le incredibili vicissitudini delle tribù locali, per lo più nomadi, costrette dalle guerre e dall’avanzare della modernità a perire per mancanza di cibo e acqua, a raccontarci le loro storie, le loro affascinanti leggende e l’imperscrutabile saggezza di cui sono portatrici, è un bambino, Tor Baz, «il falco nero». Tor Baz nasce sotto il più infausto degli auspici: figlio di una donna colpevole di adulterio, viene alla luce in un avamposto militare nel deserto dove la madre ha trovato rifugio insieme al padre. Quando il piccolo ha sei anni, arriva un drappello di guerrieri guidato dal nonno materno, deciso a vendicare l’onore offeso uccidendo la figlia e il suo amante. Non ha però il coraggio di uccidere anche il piccolo, che vagherà fino all’età adulta da una tribù all’altra, da una figura paterna all’altra, conducendo anche il lettore nei recessi più oscuri del territorio e in quelli più misteriosi delle anime che lo popolano.
Le avventure del piccolo sono raccontate in una prosa attenta al particolare e insieme essenziale, priva di ornamenti e parca di metafore, dura e realistica nei momenti di pathos, leggera e quasi fantastica nell’esporre leggende, filosofie e saggezze che si possono definire orientali in assenza di una parola più precisa: perché non hanno niente a che vedere con quelle già note dell’Oriente mitico e romanzesco, e sono invece dolci come l’acqua del titolo o amare come le cronache di guerra o di soprusi sulle donne e i deboli che leggiamo tutti i giorni.



L'autore:
Jamil Ahmad è nato a Jalandhar nel 1933. Ha lavorato in 
Belucistan e nelle zone di frontiera tra Pakistan, 
Afghanistan 
e Iran, come funzionario del governo pachistano. È stato presidente della Tribal Development Corporation, e delegato all’ambasciata pachistana di Kabul nei momenti critici precedenti e successivi all’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979. Oggi vive a Islamabad con la moglie Helga Ahmad, premiata nel 2007 con la Fatima Jinnah Gold Medal per il suo lavoro a favore dell’ambiente. L’acqua più dolce del mondo, suo romanzo d’esordio, raccoglie le pagine scritte proprio nel periodo trascorso tra le aree tribali del Pakistan, e pubblicate per la prima volta a distanza di trent’anni.


 Titolo: Il posto della scienza
Autore: Thorstein Veblen
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Incipit

Descrizione:
Qual è il ruolo della scienza nella società contemporanea? Questa domanda ritorna periodicamente nel dibattito pubblico, che si parli di biotecnologie, di fisica nucleare o di matematica finanziaria. Si tratta di una domanda antica, che ha spesso diviso il mondo tra fautori e detrattori del pensiero scientifico e che nel nostro paese, in particolare, ha visto la forte contrapposizione tra un fronte idealista e religioso da un lato e uno positivista e pragmatista dall’altro.
È sorprendente dunque che in un dibattito così serrato non siano mai stati pubblicati in italiano i due contributi cruciali che proponiamo in questo volume, scritti da Thorstein Veblen tra il 1906 e il 1908, nel contesto tumultuoso della seconda industrializzazione. Oggi questo libro svela un Veblen inedito, non economista ma epistemologo, il cui acume ha ancora molto da insegnarci.

L'autore: 

Thorstein Veblen (1857-1929) è stato un economista e sociologo statunitense di origini norvegesi. La sua opera principale (La teoria della classe agiata, 1899) ha fortemente influenzato il pensiero economico novecentesco, ponendo il tema dell’ostentazione del «consumo vistoso»  al centro della riflessione sociologica ed economica.



 

 

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