lunedì 23 aprile 2012

Recensione: One man caravan


ONE MAN CARAVAN
Robert Edison Fulton Jr.
Prefazione di Ted Simon
Traduzione di Anna Maria Paci
Elliot Edizioni
COLLANA ANTIDOTI
pp.448 - Euro 18

Descrizione:
Nel 1931, il ventitreenne Robert Fulton, fresco di laurea, durante una cena annuncia – per far colpo su una ragazza – “Voglio fare il giro del mondo in motocicletta”. Non poteva immaginare che allo stesso tavolo sedesse anche un rappresentante della Douglas, lo storico marchio inglese di motociclette, che di fronte a quelle parole fu preso da un entusiasmo e un’ammirazione incontenibili, dichiarandosi disposto a fornirgli il necessario per l’impresa. Ebbe inizio così, per caso, il primo giro del mondo in motocicletta di cui si abbia testimonianza. Un viaggio attraverso ventidue paesi, da Londra a New York passando attraverso Europa, Medio Oriente e Asia, un’avventura durata diciotto mesi in cui Fulton vivrà “un’Odissea a due cilindri”, alla scoperta di mondi e culture nascoste, in balia degli eventi e dell’imprevedibile. Fulton è sfuggito agli spari delle tribù Pashtun al confine tra Afghanistan e Pakistan, è scampato all’assalto dei banditi iracheni, è stato rinchiuso nelle carceri turche, si è trovato nel mezzo di vere e proprie guerre civili. Eppure, ha trovato anche un mondo di grande umanità e di semplice ricchezza che lo ha accolto e aiutato nei momenti più difficili. Scritto in punta di penna e accompagnato dalle fotografie dello stesso Fulton, One man caravan è il racconto di un’avventura leggendaria e di un mondo lontano da quello che conosciamo, ancora tutt’altro che globalizzato, un racconto che ha segnato profondamente la letteratura di viaggio e ha ispirato moltissimi amanti dell’avventura.
L'autore:
ROBERT EDISON FULTON JR.
Nato a Manhattan nel 1909, è stato un inventore e avventuriero americano. Detentore di più di settanta brevetti, tra cui il celebre Airphibian, un aeroplano convertibile in automobile, molte delle sue invenzioni sono ancora oggi utilizzate dall’esercito americano. One man caravan viene considerato il più importante libro scritto sui viaggi in motocicletta.
La mia recensione:

Londra1932: Robert Fulton è un esuberante ragazzo di ventitre anni e si è appena laureato quando nel corso di una cena, per far colpo su una ragazza, dichiara di voler fare il giro del mondo in motocicletta. La reazione dei commensali lo coglie di sorpresa, tutti lo prendono sul serio manifestando ammirazione ed entusiasmo. Tra gli ospiti è presente anche il rappresentante dello storico marchio inglese di moto Douglas che si infiamma a tal punto da dichiararsi disposto a fornirgli il mezzo per la sua impresa.
A quel punto Robert comprende che è troppo tardi per tirarsi indietro e decide pertanto di realizzare davvero il suo folle proposito.
Una due cilindri, pochi indumenti, una pistola, una macchina fotografica e una cinepresa, questo l’equipaggiamento per un itinerario che ha come punto di partenza Londra e meta di arrivo New York, passando per ben ventidue paesi di Europa, Medio Oriente e Asia.
Ha inizio così un'avventura unica quanto straordinaria.
One man caravan è il resoconto dettagliato di un viaggio che va ben al di là della semplice esplorazione del territorio rivelandosi un’esperienza tesa alla scoperta di culture diverse e all’incontro di diversi modi di intendere la vita.
Da vero viaggiatore, assetato di conoscenza, Robert sceglie i percorsi più difficili e si tuffa tra la gente. Non si limita a immortalare paesaggi mozzafiato ma si sforza di comprendere usi, costumi, filosofie dei popoli con i quali entra in contatto, finendo per regalarci un ritratto complesso e sfaccettato dell’umanità.
Il suo racconto ha il sapore di un romanzo di avventura. Le difficoltà, i pericoli, la detenzione nelle carceri turche, gli assalti delle tribù al confine tra Afghanistan e Pakistan, la scalata dell’Himalaya, lo scontro con i pirati cinesi, avvincono il lettore alla pagina, fornendogli a tratti l’impressione di star leggendo una storia di fantasia. I puntuali riferimenti storico-geografici e le numerose foto che arricchiscono il testo, tuttavia non cessano mai di ricordargli che si tratta di una cronaca autentica ricollocandolo nella giusta dimensione.
Conquista, Robert, per il suo coraggio misto a incoscienza, per la sua determinazione nello sfidare l’impossibile. Sempre sordo alle raccomandazioni di evitare certi territori o di tenersi alla larga da determinati gruppi etnici, egli si spinge sistematicamente proprio lì dove sarebbe proibito. Questo gli costerà più volte la prigionia e spesso lo porrà in situazioni di estremo pericolo ma gli consentirà anche di sfatare luoghi comuni e di toccare con mano realtà assolutamente sconosciute ai più.
In questo modo la cronaca di viaggio diviene anche un testo di approfondimento antropologico che arricchisce il lettore di conoscenze e lo invoglia a riflettere su alcune verità.
Dalla strabiliante impresa di Fulton emerge, per esempio, l’universalità del linguaggio dei gesti. Egli dimostra, con la sua esperienza, che un atteggiamento di apertura nei confronti dell’altro può consentire di superare l’ostacolo della lingua trovando un punto di intesa nel linguaggio del corpo.
Allo stesso modo, un atteggiamento basato sulla sospensione del giudizio e la predisposizione al dialogo, può aiutare a comprendere davvero civiltà diverse dalla nostra liberandoci dai vincoli del pregiudizio.
Una storia unica nel suo genere, narrata con uno stile impeccabile che coglie tanto l’essenza dei paesaggi quanto quella delle popolazioni che lo animano. Un libro in grado di farci comprendere quanto grande possa essere l’uomo pur rimanendo un puntino nell’universo.

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